Non esiste monotonia! L’insolito è il quotidiano! C’è sempre una tensione positiva! Essere smart, veloci e flessibili ma soprattutto separare il lavoro dalla vita privata. Prima degli incontri una lunga corsa.
Eleonora Palumbo, Investor Relations Manager di Bolzoni Spa, società quotata all’MTA di Borsa Italiana con una market cap di circa 112 milioni di €.
Laureata in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, un executive Master in Amministrazione, Finanza e Controllo della SDA Bocconi e una laurea in Informatica presso l’Università degli Studi di Milano. Eleonora, dopo un’esperienza triennale in PWC come auditor, dal 2007 è in Bolzoni S.p.A. dove si occupa di controllo di gestione ed Investor Relations. Dal 2012 è Investor Relations Manager della Società.
1. Cosa ha ispirato il suo ingresso nel settore delle Investor Relations?
Specializzata in controllo di gestione, nel 2007 ho deciso di entrare come controller in un’azienda quotata (erano ancora gli anni dove quando si decideva di cambiare lavoro lo si poteva fare rapidamente e scegliendo fra un vasto numero di aziende). Dall’esperienza in revisione avevo infatti identificato nelle aziende quotate le tre caratteristiche che erano sinonimo di controllo di gestione come “ufficio strategico”: necessità di prevedere, tempestività dei dati e complessità dettata dalla dimensione. Entrata quindi nel controllo di gestione di Bolzoni, ho affiancato il mio capo, precedente IRM, nelle attività di back-office, occupandomi principalmente degli adempimenti di Borsa. Mi affascina il mondo della finanza e mi interesso alla parte degli studi degli analisti. Dopo cinque anni vengo nominata Investor Relator Manager: ed è quindi finalmente l’ora di iniziare la parte “più divertente” del mio lavoro, quella del “saper raccontare”.
2. Quali pensa che siano gli skills più importanti per un IRM?
– Essere “smart”, veloce e flessibile
– Capacità comunicative
– Saper separare il lavoro dalla vita privata
3. Cosa le piace di più del suo lavoro?
Non esiste la monotonia: ogni incontro è diverso dall’altro, capita di essere in ufficio e dover tornare a casa per preparare la valigia, c’è sempre una” tensione positiva”.
4. Cosa fa per rilassarsi dalla pressione causata dall’essere un IRM costantemente alle prese con i mercati finanziari?
Appena posso spendo il mio tempo libero a contatto con la natura, con i miei figli ed i miei cani, possibilmente senza dispositivi tecnologici. Se possibile, prima degli incontri, una lunga corsa.
5. Che consigli per lo sviluppo professionale può suggerire a chi intraprende questo lavoro?
Una buona partenza è avere forti basi di bilancio e finanza sviluppate possibilmente in società di consulenza e/o revisione in modo da potersi approcciare a diverse realtà aziendali. Inoltre è necessario avere una conoscenza approfondita dell’azienda in ogni suo aspetto.
6. Qual’è il cambiamento più rilevante che ha visto nel settore delle Investor Relations da quando è iniziata la sua carriera?
Il periodo post post-crisi. In periodo di crisi il mercato ha bisogno di incontrare le aziende per capire quali sono le azioni intraprese per salvaguardare il valore del titolo oppure per capire se il titolo è stato eccessivamente svalutato. Una volta finita la recessione e iniziato il periodo di stabilizzazione o piccola ripresa il mercato deve “essere ricorso”. Gli incontri con analisti e investitori si sono ridotti del 75%.
7. Qual’è la lezione professionale più importante che ha imparato nella sua vita professionale?
Il mercato premia l’onestà. Essere onesti su previsioni negative e sinceri nell’anticipare eventuali situazioni negative viene premiato nel lungo termine.
8. Ci racconta qualcosa di insolito che le è capitato come Investor Relator?
In prima battuta mi verrebbe da dire che l’insolito è il quotidiano. La situazione più insolita mi è capitata durante un group meeting, uno degli investitori non riusciva a tenere gli occhi aperti e l’imbarazzato collega, per svegliarlo, quando faceva delle domande utilizzava un tono di voce con forzati acuti.
9. Ci dica qualcosa a proposito di una situazione stimolante con cui ha avuto a che fare e come è stata affrontata.
Sicuramente il primo incontro, fortunatamente in affiancamento. Arrivo preparatissima, conosco tutti i numeri a memoria, previsioni, business plan… I primi dieci minuti mi sento preparata su ogni singola domanda. Ad un certo punto il nostro interlocutore inizia a richiedere analisi di sensitività a tre/cinque anni, con ipotesi di cambiamenti di mercato e cambiamenti nel settore competitivo. Prendo appunti ma mi rendo conto di non riuscire a seguire i ragionamenti. Mi rendo conto che mi manca una grande skill: la velocità. Da quel momento, anche nel mio lavoro da controller, prima di usare excel mi sforzo di fare qualsiasi calcolo a mente.
10. Cosa vorrebbe dire ad un giovane professionista che sta considerando l’idea di entrare nelle Investor Relations?
Bisogno entrare nel mondo IR con tanta energia, capacità di gestire lo stress e bisogna imparare a separare il mondo lavorativo dal mondo personale.